martedì 17 dicembre 2013

Tritoni

Il popolo dei Tritoni visse per la maggior parte della propria esistenza lungo le coste e nei fondali marini. Questo per ovvie ragioni, poiché la loro natura anfibia gli permise di vivere sia sulla terra ferma che nell’ambiente marino.
Il loro aspetto è molto simile a quello umano per la maggior parte dei connotati, ma il loro colore della pelle, simile a quello che potrebbe avere un corpo in ipotermia, li identifica facilmente come individui di quella razza. Hanno inoltre delle membrane tra le dita dei piedi e della mani, che le rendono palmate, così da potersi muovere agilmente sott’acqua. Infine, per poter vivere negli abissi marini, hanno delle branchie alla base del collo che, durante i loro viaggi in superficie, si chiudono diventando invisibili. Ovviamente, per poter respirare fuori dall’acqua, hanno anche i polmoni, ma questi, negli individui più giovani, tendono ad atrofizzarsi, facendo pensare che, generazione dopo generazione, possono sparire quasi del tutto.
La longevità di questa razza è di poco inferiore di quella umana.

PRIMA ERA
Nella prima Era, i Tritoni vissero molto più a contatto con i popoli di superficie di quanto fecero poi in futuro. Il loro stile di vita fu molto semplice, e vissero in numerose comunità lungo la costa, abitando su palafitte o in grotte nascoste tra gli anfratti rocciosi.
Non ebbero screzi con nessun altro popolo dell’epoca, soprattutto per il fatto che, rimanendo fuori dall’entroterra, non rimasero conivolti nelle guerre di conquista, inoltre, la loro sopraffina arte nella pesca, li resero fruttuosi commercianti al quale nessuno avrebbe voluto rinunciare.

CATACLISMA
Nell’Era del disordine, i maremoti che si scatenarono distrussero completamente ogni traccia della civiltà tritoniana lungo le coste. Sopravvissero solo le comunità all’interno delle caverne subacquee, o coloro che si trovarono nelle profondità marine nel momento dell’impatto.
Senza più una casa dove tornare, quest’ultimi dovettero chiedere asilo alle sopravvissute comunità, ma si sollevò il problema del sovraffollamento. Vivere nelle grotte marine diventò in breve tempo un problema, e la situazione sfuggì di mano. I piccoli screzi e problemi s’ingigantirono fino divenire ingestibili, spaccando il popolo in due correnti di pensiero che si concretizzarono in fazioni: gli abissali cercanrono di dimostrare che la loro vera casa fosse l’oceano del tumulto, e che era giunto il momento di lasciarsi alle spalle il vecchio stile di vita per abbracciare la loro vera natura. L’altro lato della medaglia era composto dai radicali, o comunemente chiamati terricoli, che avanzarono il diritto di mantenere inalterato il proprio stile di vita, anche se il cataclisma lo aveva sconvolto irrimediabilmente. I contatti con le altre razze furono spezzati dalla distruzione che coinvolse l’entroterra, quindi rimasero soli per un lungo periodo di tempo.
Tuttavia non si sforzarono molto a cercar di far cambiare idea agli abissali, poiché la loro intenzione di vivere in fondo al mare avrebbe comunque risolto il problema di sovraffollamento.
Così venne il giorno in cui i numerosi esponenti di questa fazione si radunarono per iniziare il primo grande esodo della razza tritonica, allontanandosi dalle coste, e sparendo dalla superficie per i secoli successivi.

SECONDA ERA
Nella seconda Era, i radicali non poterono vantare alcuna evoluzione della razza. Dopo il cataclisma rimasero isolati per lungo tempo, tanto che nacquero e morirono intere generazioni senza che queste riuscissero a veder un solo membro di un’altra razza. Rimasero per lo più comunità di pescatori, vivendo nella loro pacata e tranquilla solitudine, senza alcun interesse di esplorazione o avventura. Questa razza non riconobbe mai alcun tipo di governo, principalmente per la mancanza di aggregazioni abbastanza ampie da poterne creare uno. Le decisioni importanti furono sempre prese dalle famiglie più anziane, e si pensa che l’isolamento della razza fosse forzato dalla loro volontà ‘radicale’ e antiquata di preservare una cultura troppo legata al passato.
La vita andò meglio per la fazione degli abissali, che si pensò scomparsa dopo la loro partenza dall’Era del cataclisma. I primi viaggiatori raggiunsero un’area molto ampia tra le coste di Yblamar e quelle di Rhoiwyn, a nord-est del grande Maelstrom. Il viaggio fu lungo e non privo di pericoli. Le acque trasportavano correnti torbide e avvelenate dalle radiazioni, che resero anche le creature marine più aggressive e pericolose. Tuttavia, i terremoti e gli smottamenti avvenuti nelle località più profonde dell’oceano, crearono un’area adatta alla costruzione della prima città tritonica della storia. Le numerose cavità che componevano gli immensi canyon sottomarini furono perfetti per iniziare una nuova vita e per proteggerla dalle minacce di quel pericoloso mondo.


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